Riflessioni critiche sulle potenzialità di sostituzione
Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità ambientale ha scalato le agende dei policy maker, rivestendo un ruolo di primaria importanza anche nelle politiche dei trasporti. Tra le diverse forme di mobilità, quella aerea ha registrato tassi di crescita considerevoli, a fronte dei quali gli operatori della filiera, consapevoli dell’esigenza di assicurare uno sviluppo sostenibile, sono da tempo impegnati nel sostenere e accelerare la transizione green del settore.
Gli sforzi sin qui compiuti e le numerose iniziative in tal senso, su cui l’industria aerea continua a investire ingenti risorse (in taluni casi anche anticipando le scadenze temporali fissate a livello UE per il raggiungimento degli impegni di decarbonizzazione), non sembrano tuttavia scalfire la convinzione della “non sostenibilità ambientale” del mezzo aereo.
In tale contesto, una delle politiche che alcuni considerano fra le principali soluzioni, è la promozione dello shift modale dei passeggeri aerei di medio-corto raggio a favore del mezzo ferroviario, in ragione di un asserito minor impatto ambientale del treno su tali distanze.
Le riflessioni sul tema, tuttavia, appaiono talvolta basate su analisi parziali. Il dibattito prevalente, infatti, tende a sottovalutare, se non addirittura ignorare, alcuni fattori chiave che possono modificare in modo sostanziale le valutazioni sull’impatto ambientale delle diverse opzioni modali.
Queste le premesse del position paper Assaeroporti sulle potenzialità di sostituzione tra aereo e treno in Italia. Ciò che emerge è la necessità di un approccio sinergico e flessibile che faccia leva sulla complementarità tra le diverse modalità di trasporto, quale elemento cruciale per conseguire con successo gli obiettivi di decarbonizzazione.
Per maggiori approfondimenti, scarica il position paper.