ACI Europe, l’associazione europea dei gestori aeroportuali, esprime forte preoccupazione in ordine agli obiettivi e al contenuto della proposta di nuova regolamentazione delle tariffe aeroportuali in Italia che l’Autorità di Regolazione dei Trasporti, ART, ha posto in consultazione nel mese di agosto e sul quale gli stakeholders sono stati chiamati oggi ad illustrare le proprie osservazioni in pubblica audizione.
Le nuove regole proposte dall’Autorità introducono meccanismi inediti nel panorama europeo, in assoluta controtendenza rispetto a quanto si osserva in altri Paesi UE, e che rischiano di contrarre il livello degli investimenti aeroportuali, con possibili ricadute sulla sostenibilità e sulla qualità dei servizi erogati.
In passato la regolamentazione degli aeroporti in Italia è stata troppo spesso ostaggio della politica e dell’interesse specifico della compagnia aerea nazionale. Dagli anni Duemila e per oltre un decennio, la normativa nazionale ha infatti impedito agli aeroporti italiani di adeguare le proprie tariffe per finanziare gli ingenti investimenti necessari a garantire una maggiore capacità infrastrutturale e un innalzamento della qualità.
Ciò ha condotto ad una grave condizione di sotto-investimento, che ha incrementato nel corso degli anni il gap competitivo tra gli aeroporti italiani e molti dei loro concorrenti in Europa e nel mondo – limitando il potenziale di crescita della la connettività aerea e pregiudicando lo sviluppo economico ed infrastrutturale del Paese.
La situazione è significativamente migliorata negli ultimi anni a seguito dello sblocco delle tariffe aeroportuali. Infatti, chiunque utilizzi oggi gli aeroporti italiani può constatare in prima persona la maggiore connettività raggiunta e l’elevata qualità dei servizi offerti.
ACI EUROPE oggi non può che constatare come i nuovi modelli di regolazione proposti da ART rievochino scenari negativi già vissuti nel passato – suscitando preoccupanti allarmi. E la prospettiva di necessari e ulteriori investimenti negli aeroporti rischia di essere ostacolata da una regolamentazione ingiustificata ed eccessivamente prescrittiva. Le proposte di ART appaiono prive di una indispensabile visione strategica a lungo termine e non tengono conto adeguatamente dell’interesse dei consumatori, delle comunità locali e dei territori.
“Il mercato aeroportuale in Italia è diventato estremamente competitivo e gli aeroporti del Paese si trovano ora a operare in concorrenza tra loro, su scala non solo pan-europea, ma anche globale” afferma Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI EUROPE. “Le proposte di ART purtroppo considerano ancora gli aeroporti come semplici monopoli, secondo una visione ancorata al passato, che oggi deve essere necessariamente e profondamente riconsiderata in ragione delle nuove dinamiche di mercato. Il livello altamente prescrittivo dei nuovi modelli è in gran parte inedito in Europa e minaccia di indebolire lo sviluppo degli aeroporti, e con esso la crescita della connettività aerea richiesta dagli stessi passeggeri e necessaria per il successo delle imprese del Paese. Tutto ciò rischia di comportare un grave pregiudizio per l’intero settore aeroportuale italiano, frutto di una stringente regolazione nazionale ingiustificata e dannosa – come il passato ha già dimostrato. Ci auguriamo fortemente che queste nuove proposte vengano attentamente riconsiderate e a tal fine rimaniamo ovviamente a disposizione di ART. ”