Sostenibilità green e digital:
la sfida degli aeroporti italiani

transizione

Gli investimenti dei gestori consentiranno di abbattere oltre 58 mila tonnellate di CO2 all’anno.

Incentivare ed accelerare gli investimenti green e digital degli aeroporti per assicurare una piena conciliazione del trasporto aereo con l’ambiente e salvaguardare la competitività del comparto, decisivo per lo sviluppo del Paese. Aeroporti, con la loro dinamicità, quali fulcro di un processo di transizione sostenibile, capaci di amplificare l’impatto di iniziative e policy di settore, volte a perseguire concretamente gli sfidanti obiettivi definiti a livello europeo con il Green Deal.

Sono alcuni dei temi trattati nel corso del convegno, organizzato da Assaeroporti, sul ruolo degli aeroporti nella transizione green e digital dell’intero sistema, dal titolo “Aeroporti italiani – La sfida green e digital, che si è svolto il 23 novembre 2022 a Roma, nella sede di Unioncamere.

Gli interventi

All’evento sono intervenuti il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, il Vicepresidente dell’8ª Commissione del Senato della Repubblica Lorenzo Basso, il Presidente dell’ENAC Pierluigi Di Palma, il Presidente di Unioncamere Andrea Prete, il Capo Divisione BEI per Finanziamenti, Infrastrutture, Energia e Settore Pubblico in Italia e Malta Andrea Clerici, il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo e il professore dell’ITSM dell’Università degli Studi di Bergamo Stefano Paleari, che ha presentato il Rapporto ICCSAI “Il ruolo e il contributo degli aeroporti alla transizione green e digitale del trasporto aereo”, realizzato per Assaeroporti.

Lo studio

Lo Studio ha evidenziato come i consistenti interventi in corso e pianificati dai gestori aeroportuali consentiranno di abbattere oltre 58 mila tonnellate (58.281) di CO2 all’anno e come per ogni tonnellata risparmiata sia necessario investire 649 euro.  Un valore questo che certifica l’impegno e l’onerosità per gli aeroporti nel ridurre ulteriormente le emissioni ad essi attribuibili. Gli scali aeroportuali inoltre, sebbene contribuiscano solo per il 5% alle emissioni totali del settore aereo in Italia, svolgono un ruolo centrale nel promuovere azioni sostenibili da parte degli altri soggetti che operano e gravitano attorno al comparto.

In relazione al livello di maturità digitale degli aeroporti, il Rapporto ha dimostrato come oggi gli scali italiani godano già di un livello medio-alto di digitalizzazione, che si riscontra soprattutto nei servizi forniti al passeggero per garantire una migliore esperienza di viaggio. Su tali servizi la percentuale di aeroporti con maturità digitale oltre il livello medio è pari, infatti, al 38%. Inoltre, gli interventi pianificati e in corso incrementeranno ulteriormente il grado di digitalizzazione degli scali e l’effetto più evidente riguarderà le attività e le tecnologie per la gestione delle operazioni.

Lo Studio dunque evidenzia la capacità tecnica e operativa degli aeroporti di implementare consistenti investimenti per la sostenibilità e la digitalizzazione. Sono tuttavia urgenti politiche pubbliche in grado di accompagnare l’impegno dei gestori aeroportuali. In tal senso è essenziale identificare adeguate forme di sostegno sia nel breve periodo, come l’utilizzo di eventuali risorse residue del PNRR, sia di natura strutturale, quali ad esempio il credito di imposta. Fondamentale sarà anche l’adeguamento del quadro normativo ai nuovi paradigmi di sostenibilità e mobilità che evolvono, tra cui le comunità energetiche.

Le parole di Carlo Borgomeo

«I gestori aeroportuali, come certifica lo Studio oggi presentato, sono già fortemente impegnati nella realizzazione di investimenti green e digital, perché convinti che la sostenibilità non sia un vincolo ma una leva per lo sviluppo e la competitività del settore» ha spiegato il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo.

«Il sistema aeroportuale italiano, infatti, è a livello europeo tra i più impegnati in tale direzione. Dal Rapporto ICCSAI emerge che gli ulteriori progetti definiti dagli aeroporti comportano investimenti valutabili in oltre 1.100 milioni (un miliardo e cento milioni) di euro, di cui 500 immediatamente cantierabili. La nostra richiesta alle istituzioni è di misure che ci consentano di accelerare la realizzazione di questi progetti. Naturalmente continueremo a fare la nostra parte ma è evidente che è necessario un sostegno pubblico», ha concluso Borgomeo.

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